Ciao mare! – Origini e leggende delle città marittime romagnole
Le alghe di Cervia
Sull’antica città di Cervia ci sono giunte pochissime informazioni, nonostante appaia in svariati scritti già a partire dal V secolo d.C., col nome di Ficocle. L’insediamento sorgeva in una sede vescovile di grande importanza, in una zona imprecisata tra le odierne Saline cervesi. Il suo antico toponimo è dovuto alle alghe marine che crescevano in abbondanza nei canali cittadini; “ficocle”, infatti, significa proprio “luogo celebre per le alghe”.
Il nome attuale della località marittima, invece, deriva dal latino “acervus” (mucchio, cumulo), in riferimento alle montagne di sale che si lavorano nella città. Esiste anche una leggenda che riconduce Cervia al miracolo di San Bassiano, giovane che durante il suo viaggio verso Ravenna incontrò una cerva braccata dai cacciatori. L’animale, in cerca di protezione, si inginocchiò ai piedi del Santo, diventando l’emblema della città.
Cattolica, bagnata e indipendente
L’origine del nome della città non è del tutto certa… La prima documentazione storica di Cattolica risale all’agosto del 1271, data che coincide con i conflitti tra la Chiesa di Ravenna e il Comune di Pesaro. In quegli anni gli abitanti di Focara, Gabicce e Castel di Mezzo, esausti per le lotte di potere tra Ravenna e Pesaro, chiesero protezione al Comune di Rimini, ottenendo il permesso per fondare la “Terra di Cattolica”. Il nome scelto voleva indicare la memoria del potere di Costantinopoli su questi luoghi, amministrate dal funzionario Katholikòs.
Un’altra ipotesi, invece, fa riferimento a un debito di riconoscenza tra San Gaudenzio e alcuni vescovi cattolici in fuga da un gruppo di eretici ariani nel 359. La città si sarebbe poi chiamata Katholika, da katholiké, “chiesa parrocchiale”.
Un’ultima ipotesi, e anche la più accreditata, collega semplicemente il toponimo della città al corso d’acqua che la attraversa: il Rivus Catholice.
Riccione e la sua flora pungente
Secondo molte fonti, sembra che il nome della città di Riccione deriverebbe dalla parola “Arcione” o “Arriccione” (dal greco “arkeion”): una pianta spinosa tipica delle coste sabbiose dell’Adriatico.
L’Asteracea Arctium Lappa, oggi chiamata anche Bardana Maggiore, era ben conosciuta fin dall’antichità, spesso utilizzata come ortaggio o pianta medicinale. I suoi fiori sono di colore viola, ispidi e pungenti, capaci di aggrapparsi ai vestiti o al pelo degli animali. Proprio per questa particolare caratteristica, l’Arctium Lappa si è guadagnata un nome che tradotto significa “orso” (“arctium”) e “mano” (“lappa”).
Aria di guerra a Bellaria
Esistono svariati miti sulle origini del nome “Bellaria”. Quello più accreditato attribuisce a Papa Gregorio XII il battesimo della città, nel lontano 1414. Sembra che il Pontefice, ospite nel palazzo dei Malatesta, si sarebbe affacciato a una delle finestre e, dopo aver respirato a pieni polmoni l’aria salubre del mare, avrebbe esclamato “Oh, che bell’aere!”.
Tracce del nome di Bellaria, però, si trovano già a partire dal 1311 (più di un secolo prima di Papa Gregorio!). Diversi testamenti e documenti malatestiani la citano infatti già come “Bellaria” (in latino “cose atte all’uso bellico”). Molti studiosi pensano, quindi, che l’antica città fortificata di Bellaria fosse utilizzata dai Malatesta come deposito di armamenti e attrezzature da guerra.
Igea Marina, divinità e città sommerse
Le origini di Igea Marina affondano nella leggenda di un’antica città sommersa. Sulle coste dell’Adriatico sarebbe esistito il misterioso insediamento romano di Valbruna (o Conca). Verso il V secolo d.C., però, un forte maremoto lo avrebbe raso al suolo trascinando quello che rimaneva nelle profondità del mare. Dalle ceneri di Valbruna, inghiottita e mai ritrovata nonostante le svariate esplorazioni, sarebbe poi nata Igea Marina.
Il nome odierno della località turistica, si deve al medico Vittorio Belli che, nel 1906, diede il nome della dea della salute a un centro di villeggiatura situato sul litorale, tra la foce del fiume Uso e Torre Pedrera. Si trattava di un villaggio turistico immerso in una lussureggiante pineta, dotato di museo, biblioteca, strade e impianti sportivi. Oggi quel villaggio è diventato la città di Igea Marina.