Patronato: cos’è, come funziona e quali servizi offre
Per lavoratori, pensionati e cittadini, districarsi tra pratiche previdenziali, assistenziali e fiscali richiede tempo e competenze specifiche. È qui che entrano in gioco i patronati, enti di assistenza sociale riconosciuti e sottoposti alla vigilanza da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nati storicamente dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni di categoria con l’intento di garantire protezione sociale ai lavoratori, i patronati hanno l’obiettivo di rendere accessibili i diritti previdenziali, assistenziali e sociali ai cittadini e alle cittadine, fungendo da ponte tra questi e le istituzioni pubbliche come INPS, INAIL, Casse professionali, Ministero dell’Interno e altri enti.
Patronato e cooperazione
Fondamentali per fornire supporto e tutela alla cittadinanza, nel contesto della cooperazione il ruolo dei patronati assume un valore particolarmente significativo, offrendo un punto di riferimento essenziale per soci, dipendenti e imprese cooperative.
Le cooperative, basate sui principi di mutualità e solidarietà, trovano nel patronato un alleato naturale che comprende le specificità del lavoro cooperativo e offre consulenza mirata su tematiche come la previdenza per i soci lavoratori, la gestione delle posizioni contributive particolari e le tutele specifiche del settore.
Il patronato opera attraverso sedi territoriali dove professionisti qualificati offrono consulenza personalizzata; ogni operatore è formato su normative complesse e in continua evoluzione, garantendo un’assistenza competente e aggiornata, con un’apertura di sportello – garantito per legge – di almeno 30 ore settimanali.
Il quadro normativo: Legge 152/2001
L’attività dei patronati in Italia trova il suo fondamento normativo nella Legge 30 marzo 2001, n. 152 che ha ridisciplinato il settore, confermando il ruolo dei patronati quali enti di pubblica utilità che esercitano attività di informazione, assistenza, consulenza e tutela in diverse materie cruciali per la vita dei cittadini, dalla previdenza all’assistenza sociale, dal mercato del lavoro all’immigrazione.
La normativa ha riformato il sistema precedente, definendo con precisione:
- I requisiti necessari per costituire un patronato
- Le modalità di riconoscimento da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
- I criteri di finanziamento attraverso un fondo specifico
- Le attività che i patronati possono svolgere
- Le modalità di controllo e vigilanza
Differenze tra CAF e patronato
Spesso confusi, CAF (Centri di Assistenza Fiscale) e patronati hanno ruoli distinti. Il CAF si occupa principalmente di assistenza fiscale, come la compilazione della dichiarazione dei redditi (Modello 730, Redditi PF), calcolo IMU, successioni e altre pratiche legate alle imposte.
Il patronato, invece, si focalizza sulla tutela in materia previdenziale e assistenziale. Le sue aree di intervento includono pensioni (vecchiaia, invalidità, reversibilità), pratiche INAIL per infortuni e malattie professionali, riconoscimento di invalidità civile e Legge 104, richiesta di indennità di disoccupazione (NASpI, DIS-COLL), assegno unico e altre misure di sostegno al reddito. Si occupa anche di pratiche legate all’immigrazione, come permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari.
Mentre i CAF sono organizzazioni che nascono per soddisfare esigenze fiscali, i patronati quindi hanno una missione più ampia di tutela sociale e assistenziale.
Insomma, servizi e obiettivi distinti, sebbene le due realtà spesso collaborino e talvolta condividano gli stessi spazi fisici, creando sportelli polivalenti che semplificano l’accesso ai servizi per i cittadini.
Cosa fa un patronato: i servizi principali
I servizi offerti dai patronati sono molti e diversificati, sebbene riconducibili ad aree definite e normate dagli articoli 7, 8 e 9 della Legge 30 marzo 2001, n. 152.
Area Previdenziale
I patronati offrono assistenza completa in materia pensionistica:
- Consulenza personalizzata sulle diverse opzioni pensionistiche
- Verifica e sistemazione della posizione assicurativa
- Calcolo della pensione e valutazione della convenienza delle diverse opzioni
- Presentazione delle domande di pensione di vecchiaia, anticipata, invalidità pensionabile e inabilità
- Gestione delle pensioni di reversibilità e superstiti indiretta
- Assistenza per il riconoscimento dei periodi contributivi (riscatti, ricongiunzioni, totalizzazioni)
- Supporto per le pensioni in regime internazionale e convenzioni bilaterali
- Consulenza sulle prestazioni integrative e complementari
Area INAIL e tutela della salute
Per quanto riguarda infortuni e malattie professionali:
- Richiesta di pagamento periodi di inabilità temporanea
- Richiesta di riconoscimento del danno biologico
- Consulenza su rendite e indennizzi
- Tutela dei familiari in caso di infortuni mortali
- Assistenza nel percorso di riabilitazione e reinserimento lavorativo
- Opposizione a decisioni sfavorevoli dell’INAIL tramite convenzioni con medico legale
- Supporto nei procedimenti di revisione delle rendite
Area Assistenziale
Nel campo dell’assistenza sociale:
- Procedure per il riconoscimento dell’invalidità civile
- Domande per indennità di accompagnamento
- Gestione pratiche per Legge 104/92
- Diagnosi funzionale per inserimento nelle liste speciali del lavoro
- Richiesta di permessi e congedi per assistenza a familiari disabili
- Domande per NASpI, DIS-COLL e disoccupazione agricola
- Assistenza per Assegno Unico Universale per figli a carico
- Supporto per richieste di Assegno di inclusione e Supporto Formazione Lavoro
- Domande per congedi parentali e di maternità/paternità
- Assistenza per bonus e agevolazioni sociali
Area Immigrazione
Per i migranti:
- Assistenza per rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno
- Procedure di ricongiungimento familiare
- Consulenza sui requisiti per la cittadinanza italiana
- Supporto per l’accesso alle prestazioni di welfare
- Assistenza in caso di lavoro stagionale
- Pratiche per lavoratori extracomunitari (decreti flussi)
- Informazione sui diritti dei migranti in Italia
- Mediazione culturale e linguistica
Quanto costa rivolgersi a un patronato?
Il principio fondamentale che regola i patronati è la gratuità dei servizi essenziali. La legge stabilisce che le attività di informazione, consulenza e tutela devono essere fornite senza oneri per gli assistiti.
Questo è possibile grazie al finanziamento pubblico che i patronati ricevono attraverso il Fondo Patronati, alimentato da una quota dei contributi previdenziali versati dai lavoratori.
Per alcuni servizi specifici o particolarmente complessi – si tratta comunque di una percentuale residuale – può essere richiesto un contributo volontario di partecipazione alle spese. Anche in questi casi, però, i costi sono generalmente contenuti e nettamente inferiori rispetto a consulenze private.
A quale patronato rivolgersi?
Esistono diversi enti di patronato riconosciuti in Italia. Un esempio è il Patronato Sias – Il servizio italiano di assistenza sociale, che mette a disposizione diversi sportelli su scala nazionale.
Localmente c’è lo sportello Sias della Romagna, nato per iniziativa di Confcooperative Romagna, con sede principale a Cesena e uffici locali in ogni provincia romagnola. È a disposizione di tutti i lavoratori e le lavoratrici del territorio, non solo associati a Confcooperative, che desiderano ricevere informazioni, assistenza e consulenza gratuita su ogni aspetto trattato fin qui.
Puoi contattare lo sportello a questa mail: cesena@patronatosias.it ed eventualmente fissare un appuntamento presso lo sportello più vicino.
Questo articolo è scritto dalla redazione di Oltro e sponsorizzato da Confcooperative Romagna.