Parità di genere: cos’è, a che punto siamo e cosa stanno facendo le imprese
La parità di genere è la condizione in cui uomini e donne dispongono delle stesse opportunità economiche, politiche e sociali. È un diritto fondamentale, ma è anche un ingrediente necessario per una società e un’economia sostenibili, tanto che l’Onu l’ha indicata come Obiettivo n.5 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
La parità di genere nel mondo: dove si trova l’Italia?
Dal 2006 il World Economic Forum pubblica il Global Gender Gap Index, un report annuale in cui vengono pubblicati i progressi di numerosi Stati in merito alla parità di genere, tenendo conto di quattro parametri:
- partecipazione e opportunità economiche,
- livello di istruzione,
- salute e sopravvivenza,
- emancipazione politica.
I Paesi presi in esame dallo studio 2024 sono 146 e nella top ten dei paesi più virtuosi ci sono ben 7 paesi europei con Islanda, Finlandia e Norvegia nelle prime tre posizioni.
Male l’Italia, che si posiziona solo all’87esimo posto, addirittura retrocedendo di 8 posizioni rispetto al 2023.
Il report evidenzia che sono necessarie almeno 5 generazioni prima che la società globale possa raggiungere la parità di genere.

Cosa si sta facendo per la parità di genere?
Nel tentativo di migliorare la situazione, il nostro Paese ha messo in campo strumenti e raccomandazioni soprattutto indirizzati al mondo delle imprese.
Tra questi, nell’ambito del Pnrr, c’è l’introduzione della Certificazione della Parità di Genere (in linguaggio tecnico UNI/PdR 125:2022), un sistema di gestione che mira a favorire l’adozione di politiche aziendali per l’uguaglianza di genere.
La certificazione per la parità di genere: vantaggi e opportunità
La Certificazione della Parità di Genere è stata introdotta nel 2022 e può essere richiesta da aziende pubbliche e private.
Con questa certificazione si attesta che un’impresa ha lavorato per:
- Migliorare le opportunità di crescita professionale delle lavoratrici
- Raggiungere la parità salariale e la parità delle mansioni
- Tutelare la maternità
Oltre ai vantaggi reputazionali la Certificazione della Parità di Genere garantisce dei vantaggi economici alle imprese che la ottengono:
- Sgravi fiscali fino a 50.000 euro all’anno
- Punteggi più alti nelle graduatorie per l’accesso a fondi europei, nazionali e regionali
- Punteggi più alti nelle graduatorie degli appalti
- Riduzione fino al 20% della garanzia fideiussoria necessaria per la partecipazione ad appalti pubblici
Sempre più aziende puntano a ottenere la certificazione per la parità di genere
Sonia Alvisi, consigliera di parità della Regione Emilia-Romagna ci ha raccontato che al momento in cui è stata introdotta la certificazione l’obiettivo era di ottenere circa 800 aziende certificate entro il 2026. Ad agosto del 2024 le certificazioni rilasciate erano 8184, ben al di sopra di ogni aspettativa.
“Abbiamo ancora un grande lavoro da portare avanti per divulgare questa norma e per favorirne la piena applicazione in particolar modo per le aziende di piccole e medie dimensioni che sono oltre il 90% delle aziende italiane – ha sottolineato Sonia Alvisi -. È noto da tempo che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro inclusivo e paritario: i profitti sono superiori, vi è un più alto tasso di innovazione, una migliore capacità di gestire i processi decisionali e di individuare e ridurre i rischi aziendali”.
Certificarsi per la parità di genere con il servizio di Confcooperative Romagna
Confcooperative Romagna ha già ottenuto la certificazione per la parità di genere a dicembre del 2024 e mette a disposizione delle cooperative e delle imprese un servizio di assistenza e accompagnamento per certificarsi.
Per maggiori informazioni si può chiamare il numero 0544 37171 o scrivere a romagna@confcooperative.it.
Questo articolo è scritto dalla redazione di Oltro e sponsorizzato da Confcooperative Romagna.