Come funziona una cooperativa agricola: vantaggi e svantaggi
L’enciclopedia Treccani ci dice che la cooperativa è una “società caratterizzata dallo scopo mutualistico”, cioè dal desiderio di aiutare i propri soci realizzando servizi o vendendo beni che costino meno di quelli che si possono trovare sul mercato.
Esistono diversi tipi di cooperative, caratterizzate dal tipo di rapporto che le lega ai propri soci o dal tipo di servizio che offrono.
Tra queste ci sono le cooperative agricole che hanno un assetto e una normativa particolare.
La cooperativa agricola: definizione
Una cooperativa si definisce “agricola” quando si occupa di almeno una tra queste attività:
- Allevamento di animali. In questo caso il sostentamento degli animali deve derivare, almeno per 1/4, dal terreno coltivato dalla cooperativa stessa.
- Coltivazione di vegetali. Anche qui ci sono vincoli specifici legati alla superficie coltivata.
- Lavorazione di prodotti agricoli e zootecnici. Questi prodotti devono provenire, per almeno la metà, dai soci della cooperativa.
- Prestazione di servizi ai soci. Un esempio classico è quando più soci uniscono le forze per potersi permettere acquisti collettivi altrimenti inarrivabili, come terreni o grandi macchinari.
La cooperativa agricola: tipologie
Le cooperative agricole possono essere di due tipi:
1) Le cooperative di lavoro agricolo. Sono quelle dove i soci lavorano i terreni o allevano gli animali che appartengono alla stessa cooperativa.
2) Le cooperative di conferimento di prodotti agricoli e di allevamento. Qui il socio è un imprenditore agricolo, cioè ha la propria impresa, e dopo aver coltivato il suo campo porta il prodotto alla cooperativa per trasformarlo e distribuirlo.
La Romagna è un territorio a forte vocazione agroalimentare e con importanti cooperative agricole di conferimento, come ad esempio:
- Cantina Sociale di Forlì-Predappio, specializzata nella produzione di vino e prodotti enologici;
- Agrintesa, leader nella commercializzazione della frutta, in particolare della pesca nettarina di Romagna;
- Orogel, che trasforma prodotti ortofrutticoli dei soci per rivenderli alla grande distribuzione come surgelati;
- Centrale del Latte, che lavora il latte proveniente dai soci allevatori per produrre prodotti caseari.
La cooperativa agricola: svantaggi e vantaggi
Lavorare in agricoltura può essere faticoso e non sempre remunerativo, perché la fertilità dei campi dipende anche dalla variabilità del clima e delle stagioni. Servono impegno, dedizione, capacità di programmazione e di reggere gli urti: requisiti necessari a chiunque si approcci al settore agricolo, indipendentemente dalla forma sociale scelta.
Per quanto riguarda i vantaggi specifici di una cooperativa agricola, sono innanzitutto amministrativi e fiscali, come per ogni altra impresa mutualistica. Le cooperative a mutualità prevalente iscritte all’albo, ad esempio, pagano l’Ires (l’Imposta sul Reddito delle Società) solo sul 30% dell’utile netto.
Per dare vita a una cooperativa agricola bastano tre soci e non serve un grande capitale sociale: è sufficiente che ogni socio versi una quota minima di 25 euro. Ciò vale in linea di principio: la creazione di una cooperativa agricola dev’essere un atto ponderato, commisurato al mercato con cui ci si vuole confrontare.
Anche la cooperativa agricola è democratica (vale il principio ‘una testa, un voto’) e non ha scopo di lucro: può essere considerato un vantaggio o uno svantaggio. Quel che è certo è che i guadagni, pagati gli stipendi, possono essere reinvestiti o rimanere come ‘tesoretto’ per eventuali future necessità.
Negli anni più complessi quindi, l’aver accantonato del denaro porta innegabili vantaggi e offre maggiore stabilità alla cooperativa e al lavoratore che sceglie questa forma.
