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Caratteristiche, scopi e requisiti delle cooperative a mutualità prevalente

Caratteristiche, scopi e requisiti delle cooperative a mutualità prevalente

A differenza delle società di capitali e di persone, le società cooperative non perseguono il profitto e l’accumulo di capitale: le cooperative hanno uno scopo mutualistico, così come riconosciuto dall’articolo 45 della Costituzione italiana e dall’articolo 2511 del Codice civile.

Società cooperativa: lo scopo mutualistico

Avere uno scopo mutualistico significa fornire beni, servizi e lavoro ai soci, spesso a condizioni più vantaggiose di quelle disponibili sul libero mercato.

Nelle cooperative infatti l’obiettivo non è generare utili ma svolgere una funzione sociale per i soci che è definita appunto dallo specifico scambio mutualistico.

Tutte le società cooperative hanno quindi uno scambio mutualistico con i propri soci che può essere di due tipi e divide queste società in: cooperative a mutualità prevalente e cooperative a mutualità non prevalente

Società cooperativa a mutualità prevalente: cosa sono

L’elemento centrale di una cooperativa a mutualità prevalente sono i soci. Possono essere i principali fruitori delle attività della cooperativa, oppure costituire la forza lavoro della cooperativa stessa. 

Un esempio del primo caso sono alcune cooperative edilizie di abitazione che affittano case a prezzi agevolati ai soci; un esempio del secondo sono le cooperative che producono beni o servizi grazie al lavoro dei propri soci. 

Per distinguere una cooperativa a mutualità prevalente da una a mutualità non prevalente è sufficiente capire quanto i soci incidano sull’operato della cooperativa stessa, in qualità di beneficiari, consumatori o dipendenti. 

Per scoprirlo basta analizzare i requisiti formali, ossia i criteri qualitativi e quantitativi che definiscono la cooperativa e la destinazione dei suoi ricavi. 

riunione agrintesa

Società cooperative a mutualità prevalente: requisiti qualitativi

I requisiti qualitativi dividono le cooperative a mutualità prevalente in tre categorie: 

  • cooperative di consumo o servizio, che svolgono la loro attività prevalente in favore dei soci;
  • cooperative di produzione e lavoro, che si avvalgono prevalentemente delle prestazioni lavorative dei soci;
  • cooperative agricole, che si avvalgono prevalentemente degli apporti di beni dei propri soci.

Un’eccezione all’obbligo dei requisiti qualitativi è rappresentata dalla cooperativa sociale, a cui è riconosciuta a priori la mutualità prevalente.

Società cooperativa a mutualità prevalente: i requisiti quantitativi

I requisiti quantitativi si riferiscono all’indice di prevalenza del principio mutualistico: l’attività cooperativa deve essere svolta almeno per il 50% dai soci o per i soci. 

La condizione di prevalenza si calcola in maniera diversa a seconda del tipo di cooperativa: 

  • per le cooperative di consumo o servizio, è il rapporto tra ricavi ottenuti dalla vendita di beni o servizi ai soci e i ricavi complessivi;
  • per le cooperative di produzione e di lavoro, è il rapporto tra il costo del lavoro fornito dai soci rispetto al costo complessivo del lavoro.
  • per le cooperative agricole, il rapporto tra il costo per la produzione di beni da parte dei soci rispetto al costo totale della produzione.

Inoltre, all’interno del proprio statuto, ogni cooperativa deve inserire delle clausole sulla gestione economica: sono i requisiti statutari

platea di persone sedute

Società cooperative a mutualità prevalente: i requisiti statutari

Lo statuto di una cooperativa è la sua carta d’identità: nel caso di una cooperativa a mutualità prevalente, al suo interno sono previste delle condizioni, chiamate requisiti formali o statutari, che indicano obblighi e divieti sulla gestione degli utili:

  • divieto di distribuire i dividendi sul capitale effettivamente versato dai soci oltre il 2,5% in più del tasso di interesse massimo dei buoni fruttiferi (strumenti di investimento finanziario nazionali);
  • divieto di distribuire dividendi sugli strumenti finanziari offerti in sottoscrizione ai soci in misura superiore al 2% rispetto al limite massimo previsto per i dividendi;
  • divieto di distribuire le riserve economiche della cooperativa tra i soci cooperatori;
  • in caso di scioglimento della società, vi è l’obbligo di devolvere l’intero patrimonio sociale (fatta eccezione per il capitale sociale e i dividendi maturati) a un fondo mutualistico per la promozione della cooperazione e di proprietà del Ministero dello Sviluppo economico.

Società cooperativa a mutualità prevalente: i vantaggi fiscali

Le cooperative a mutualità prevalente possono beneficiare di agevolazioni fiscali. Alcune di queste sono specifiche per il settore di appartenenza (di consumo, di produzione lavoro, cooperative sociali, ecc), mentre altre sono rivolte a tutte le cooperative a mutualità prevalente. Si tratta di tassazioni ridotte, oneri deducibili dal reddito d’impresa e variazioni fiscali. 

Società cooperativa: la perdita della prevalenza

La prevalenza del principio mutualistico va dimostrata ogni anno, non è un fattore acquisito a tempo indeterminato. 

La qualifica può essere persa in due casi:

  • se i soci decidono di modificare lo statuto della cooperativa per eliminare le clausole formali sulla distribuzione degli introiti;
  • se per due esercizi consecutivi i requisiti quantitativi non vengono rispettati: l’attività imprenditoriale della cooperativa non si rivolge più almeno al 50% ai propri soci, in favore di utenti esterni. 

In entrambi i casi è necessario comunicarlo al Ministero, affinché cambi la sezione a cui la cooperativa è iscritta. Alla perdita della prevalenza, le cooperative non hanno più diritto alle agevolazioni fiscali di cui hanno usufruito fino a quel momento.

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