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Cos’è la cooperativa di comunità

Le cooperative di comunità sono imprese che migliorano la vita di un’intera comunità di persone. Ecco come nascono e come funzionano.

Le cooperative sono imprese nate per soddisfare un bisogno. Il bisogno può essere un lavoro ben remunerato, l’acquisto di prodotti a prezzi vantaggiosi, il mettere insieme le produzioni per venderle al meglio sui mercati. 

Nel caso di una cooperativa di Comunità, la necessità che la ispira è quella di migliorare la vita di un’intera comunità di persone, che siano abitanti di un borgo montano o di un quartiere di periferia di una grande città. 

Le cooperative di comunità quindi si sviluppano su territori che hanno una qualche forma di fragilità economica, culturale e sociale. Sono formate da persone fisiche, enti, altre imprese, associazioni, ecc. Il loro obiettivo è quello di produrre vantaggi in favore della comunità a cui appartengono i propri soci e le proprie socie. 

Cooperativa di comunità: il legame con il territorio

Ogni cooperativa di comunità è unica, poiché dipende in maniera imprescindibile dal territorio in cui nasce, dalla sua storia e dalle abitudini e peculiarità che lo caratterizzano. Alla base di queste forme di impresa c’è un forte senso identitario e un legame affettivo con la propria città, il proprio quartiere, la propria valle. 

festa di comunità all'aperto con tavoli
Un’iniziativa della cooperativa Fermenti Leontine di San Leo (Rimini)

Come nasce una cooperativa di comunità

L’esperienza raccolta finora nel campo della cooperazione di comunità evidenzia alcune situazioni ricorrenti che portano alla nascita di queste imprese: 

  • La chiusura di un’attività commerciale strategica per la comunità.
    È quanto successo nel piccolo borgo di San Leo (provincia di Rimini), dove stava per chiudere lo storico forno, l’unico del paese. Per salvarlo, è nata la cooperativa di comunità FerMenti Leontine.
  • Lo stato di degrado o abbandono di un luogo pubblico o simbolico che viene recuperato e fatto rivivere.
    Un esempio è la cooperativa Rigenera di Santa Sofia (Fc) che ha riportato alla vita il Villaggio dello Sport della città, chiuso da tempo, offrendo servizi alla comunità e dando lavoro anche a persone con disabilità.
  • Lo spopolamento di un territorio.
    Tutte le cooperative di comunità delle zone montane nascono per questo motivo, ma non solo: la cooperativa di comunità Pixel è stata fondata a Viserba, un quartiere di Rimini fuori dalla “movida” tradizionale, per riaprire e prendere in gestione alcune attività.
  • La chiusura di un servizio pubblico.
    Come ad esempio il trasporto delle persone, un ambulatorio medico, un’attività culturale, una piccola scuola. 
  • La realizzazione di una nuova idea imprenditoriale.
    Un’idea che necessita di un coinvolgimento della comunità e che ha l’obiettivo di valorizzare patrimoni o risorse presenti sul territorio.

Quando una di queste possibilità si verifica si creano le condizioni per la nascita di una cooperativa di comunità. L’idea, la spinta generativa, può partire dai singoli cittadini, oppure può essere l’amministrazione comunale o un’associazione del territorio a ricercare interesse tra la comunità per il miglioramento della situazione. 

festa di inaugurazione di un negozio di una comunità
Apertura di una nuova attività della cooperativa Pixel di Viserba (Rimini)

L’importanza della rete per una cooperativa di comunità

Il Mise ha pubblicato uno studio per lo sviluppo delle cooperative di comunità, realizzato da Irecoop Emilia-Romagna, dove risalta una caratteristica basilare per un buon progetto comunitario: la costruzione di una rete tra enti, pubbliche amministrazioni, associazioni territoriali, imprenditori, Proloco, ecc. Coinvolgendo nel progetto questa rete, la cooperativa di comunità potrà ricevere appoggio e sostegno. 

Oltre a questa rete interna alla comunità c’è bisogno di contare anche su partnership esterne, con cui collaborare per lo sviluppo dei servizi e per reperire finanziamenti e fondi utili alla causa. Confcooperative Romagna ha svolto un ruolo di partner strategico per molte cooperative di comunità presenti sul territorio romagnolo, aiutandole a definire il progetto, impostare la governance, curare i rapporti con le banche e presentare le domande per i finanziamenti. 

piscina con ombrelloni a lato
Cooperativa Rigenere di Santa Sofia (Forlì-Cesena)

Come si costituisce una cooperativa di comunità

Una volta individuato il bisogno e il piano di fattibilità del progetto, la cooperativa di comunità può costituirsi. Il primo passo è la definizione della governance, cioè chi amministrerà l’impresa. Vista la natura della cooperativa è opportuno che il consiglio di amministrazione sia partecipato e rappresenti tutta la base sociale. I soci devono poter essere sia persone fisiche, i cittadini appunto, sia soggetti giuridici, vale a dire imprese, enti locali, possibili finanziatori. 

Successivamente si procede alla stesura dell’Atto costitutivo e dello Statuto, che servono per l’iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio. In questa fase vengono indicate le attività di cui potrà occuparsi la cooperativa, che possono essere diverse: aprire nuove attività commerciali, gestire un servizio di utilità sociale, progettare iniziative culturali e sportive, ecc.  Infatti, una cooperativa di comunità può essere costituita come cooperativa di lavoro, di utenza, sociale, o mista

L’ultimo passo è l’iscrizione all’Albo nazionale delle Società Cooperative per diventare a pieno titolo una cooperativa e godere delle agevolazioni previste per questo tipo di imprese.

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