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gruppo di ragazzi e ragazze con disabilità insieme a ragazzi e ragazze normodotate

Giocando Senza Frontiere: la forza dello sport inclusivo a Ravenna

Giocando Senza Frontiere: la forza dello sport inclusivo a Ravenna

Molto più che una semplice manifestazione sportiva, Giocando Senza Frontiere a Ravenna negli anni è diventato un appuntamento immancabile di comunità, relazioni, piccole e grandi conquiste. Alla sua settima edizione, andata in scena a Ravenna il 22 maggio 2025, ha raccolto oltre 500 persone, tra atleti, volontari e accompagnatori, in una giornata che ha saputo unire gioco, sport e inclusione.

Giocando Senza Frontiere: un evento che unisce 

A organizzare l’evento la cooperativa sociale La Pieve, in collaborazione con il Csi Ravenna, ma a rendere speciale la giornata sono stati loro: i ragazzi e le ragazze dei centri diurni del territorio, arrivati da tutta la Romagna e oltre – Rimini, Cesena, Modena, Carpi – per uniti da un solo grande obiettivo: stare insieme, superare i confini e celebrare ogni abilità. 

Cinque le discipline sportive: gara di velocità 25m; marcia 400m; corsa delle carrozzine; staffetta a squadre con testimone; lancio del vortex. 

“Anche quest’anno Giocando Senza Frontiere è stata un’occasione per promuovere la partecipazione sociale attraverso lo sport” ci ha raccontato Gabriella Zivanov della cooperativa La Pieve. “È un’esperienza vera di inclusione e divertimento, dove si costruiscono legami e si scoprono possibilità nuove.”

“Come un’Olimpiade”: l’entusiasmo degli atleti 

Tra le corsie del campo e i sorrisi degli spettatori, a colpire è stata l’energia contagiosa dei partecipanti. Accompagnati da educatori e volontari, gli atleti hanno affrontato le prove con la grinta e l’entusiasmo di chi si sente, per un giorno, dentro una vera Olimpiade, gareggiando al loro massimo. Che è poi il senso stesso dello sport.

“Vedere persone con fragilità così felici e coinvolte, con l’entusiasmo di chi sembra iscritto ai giochi olimpici, apre il cuore, emoziona e rende felici anche noi” aggiunge Zivanov. “Quando ci sono eventi come questo puoi cominciare a credere che forse il mondo non è poi così brutto come vogliono farci credere.”

Quando ci sono eventi come questo puoi cominciare a credere che forse il mondo non è poi così brutto come vogliono farci credere.

Anche le nuove generazioni hanno fatto la loro parte. Tanti i volontari, compresi studenti e studentesse del Liceo Linguistico e Scientifico di Ravenna, che hanno affiancato gli atleti e contribuito all’organizzazione. 

Giocando Senza Frontiere, tra l’altro, gode del patrocinio del Comune di Ravenna, del Consorzio Solco Ravenna e del Comitato Italiano Paralimpico della Regione Emilia-Romagna.

Lo sport come spazio di relazioni, scoperte e possibilità

In una giornata come questa, lo sport manda un messaggio di pace, dai più deboli ai più forti, in un mondo dove spesso si alzano barriere” ha ricordato Idio Baldrati, presidente de La Pieve.

Alla fine restano gli abbracci, le medaglie, i cori. Ma soprattutto la consapevolezza che il gioco, quello vero, può davvero essere senza frontiere. E che un modo più aperto, più inclusivo, di vivere lo sport non solo è possibile, ma sta già succedendo.

In una giornata come questa, lo sport manda un messaggio di pace, dai più deboli ai più forti, in un mondo dove spesso si alzano barriere

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