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I 40 anni della cooperativa Ciclat Trasporti Ambiente, raccontati dai soci

“Mi piaceva guidare”: 40 anni di strada per Ciclat Trasporti Ambiente

Mica facile, fare il camionista. È un mestiere duro, segnato da ritmi difficili e tanti sacrifici, fisici e relazionali, perché viaggiare con il camion significa macinare chilometri su chilometri, spesso rinunciando a vedere la famiglia per giorni. C’è chi questa vita la fa da tantissimo, e non la cambierebbe con nessun’altra. E poi ci sono realtà, anche cooperative, che mettono queste persone nella condizione di lavorare, al volante dei loro bestioni.

La cooperativa ravennate Ciclat Trasporti Ambiente lo fa da 40 anni, festeggiati nel 2022 dando alle stampe il libro “Mi piaceva guidare”. Un bel serbatoio a cui attingere per ripercorrere i cambiamenti di un settore indispensabile del nostro Paese, conoscere chi lo fa da sempre “cooperando” e riflettere sul futuro di un mestiere in via d’estinzione. 

Gli ultimi saranno i primi

Facciamo prima un passo indietro: agli anni ‘50. La Seconda Guerra Mondiale è appena finita e in Italia ci sono tanti lavoratori precari. Soprattutto facchini, birocciai, autotrasportatori e operatori del traffico che vivono in condizioni tutt’altro che stabili, tra legislazioni inesistenti e turni massacranti.

È in questo contesto, difficile, che nascono le prime cooperative. Il loro motto è “l’unione fa la forza” e, piano piano, arrivano le prime tutele sindacali e cresce il potere contrattuale di molte categorie.

A Ravenna, negli anni successivi, si consolida la presenza del Consorzio Ciclat (Consorzio Italiano Cooperative Lavoratori Ausiliari Traffico). Una realtà cooperativa nata in puglia per organizzare il lavoro dei braccianti che avrà proprio nella città bizantina il suo più grande sviluppo.

Gli anni ‘70 e ’80 per Ciclat sono impegnativi: tanti sforzi…ma anche tante soddisfazioni! Il Consorzio inizia a svilupparsi nella zona petrolchimica di Ravenna, soprattutto grazie alla guida dello storico presidente Gianfranco Bessi, ravennate DOC e profondo conoscitore del tessuto socio-economico territoriale.

È grazie all’impulso e alle relazioni all’interno del petrolchimico del Consorzio che, nel 1982, da un piccolo gruppo di 30 autotrasportatori nasce la costola Ciclat Trasporti (diventerà Ciclat Trasporti Ambiente solo molti anni dopo, nel 2015). 

I neo soci comprano insieme altrettanti mezzi e si organizzano per fornire servizi (pochi ma buoni!) nella zona di Ravenna: soprattutto trasporto di cemento, fertilizzanti e tubi per le condotte.

Come si racconta nel libro, si tratta di una flotta molto piccola, ma non mancano di certo energia, voglia di fare e una passione smisurata per i viaggi su strada!

Racconta oggi Matteo Boncordi, socio e autotrasportatore di Ciclat Trasporti Ambiente: «È un lavoro che mi piace, mi sveglio contento di salire sul camion.» 

Negli anni ‘80 Consorzio riesce a guadagnarsi una certa fama sul territorio, collaborando anche con importantissime aziende nazionali, come Eni e Agip. 

Più lavoro però significa anche più responsabilità, più organizzazione…e più mezzi! 

«Mi piace il nome cooperativa perché significa crescere tutti insieme, uniti.» Mauro Ancarani, socio fondatore di Ciclat Trasporti

Il mercato privato non è una passeggiata, ma la piccola Ciclat Trasporti riesce a farsi largo tra la folla e a mettere radici sempre più forti anche nel petrolchimico. 

Anni ’90: ceramica, ambiente e il boom di lavoro!

Il 1990 inaugura un boom economico per Ciclat Trasporti, grazie alla conquista del settore ceramico ravennate. Viene attrezzata una bella flotta di autoarticolati ad hoc e pian piano anche il trasporto portuale di argilla e inerti entra nell’area di competenza della cooperativa. 

«Quello che mi ha sbalordito di più è che ognuno di noi ha investito in questi mezzi, in questa crescita, sempre garantendo servizio e qualità.» Egidio Giovanni Cafaro – socio, autotrasportatore ed ex presidente di Ciclat Ambiente

Negli stessi anni, la cooperativa si butta a capofitto anche nel settore ambientale comprando il primo scarrabile, nel 1991: «Era un mezzo vecchissimo, che abbiamo sostituito l’anno dopo, però è stato molto importante perché ci ha consentito di accedere al settore ambientale che allora cominciava appena a strutturarsi» ricorda l’allora direttore Sauro Bettoli. 

Ciclat Trasporti Ambiente: lavoro, cene e tante soddisfazioni

Nei primi anni 2000 il settore dei servizi ambientali in Italia viene colpito da una forte crisi e molte aziende purtroppo non reggono il colpo. 

Ciclat invece affronta questo momento puntando tutto su qualità e rapporto tra i soci. I risultati non tardano ad arrivare e il carico di lavoro cresce esponenzialmente in pochissimi anni. 

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