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Operatrice sanitaria che accompagna un'anziana

Le cooperative sociali. Cosa fanno e come funzionano

Le cooperative sociali: di cosa si occupano e quali sono le differenze tra le cooperative di tipo A e le cooperative di tipo B

Le cooperative sono imprese in tutto e per tutto e sono presenti in ogni settore imprenditoriale: dall’agricoltura al sociale, dalla logistica alla comunicazione, dal consumo alla cultura e così via…

Le cooperative sociali sono una categoria di cooperative diversa dalle altre, con caratteristiche del tutto originali.

Le cooperative sociali sono imprese che lavorano per la comunità

Hai un bambino al nido? Oppure tua madre vive in una Casa residenza per anziani? Frequenti l’Informagiovani della tua città? Hai un figlio con disabilità che ha trovato un lavoro ed è riuscito a rendersi indipendente?
Se hai risposto “sì” ad almeno una di queste domande probabilmente hai avuto a che fare con una cooperativa sociale.

Le cooperative sociali sono società cooperative particolari, riconosciute dal nostro ordinamento con la legge 381, introdotta proprio per regolarizzare queste tipologie di imprese. Nascono per offrire servizi alla comunità e alle persone ma, attenzione, non sono associazioni di volontariato, sono imprese, anche se con alcune particolarità.
Con il loro lavoro dimostrano che si può essere imprenditori non per realizzare profitti, ma per perseguire il bene comune. Per questa loro peculiarità:

  • vengono considerate imprese che agiscono per soddisfare i bisogni dei propri soci e della comunità (la definizione esatta è a “mutualità prevalente”)

  • sono di diritto Imprese sociali e iscritte nel registro delle Onlus – Organizzazioni non lucrative di utilità sociale

  • godono di alcune agevolazioni fiscali e i loro utili non vengono tassati

Bambino annusa prodotto agricolo

Ci sono due tipologie di cooperative sociali: quelle che forniscono servizi e quelle che aiutano le persone in difficoltà a trovare un lavoro

Le cooperative sociali vengono classificate in due tipologie: A e B. Le cooperative di tipo A gestiscono servizi socio-sanitari ed educativi, per esempio asili nido e case residenze per anziani. Quelle di tipo B – anche dette di inserimento lavorativo – si occupano di aiutare le persone con difficoltà fisiche, psicologiche o sociali a entrare nel mondo del lavoro.
Una cooperativa sociale può essere di uno dei due tipi o anche mista.

Le cooperative sociali di tipo A

Sono quelle cooperative che si occupano in maniera diretta, o attraverso convenzioni con gli enti pubblici, della gestione di servizi per le persone e la comunità. Rientrano in questa categoria, per esempio, quelle cooperative che:

  • operano nelle case residenza e nei centri diurni per anziani o persone disabili

  • gestiscono scuole private o forniscono servizi alle scuole statali e comunali (pre e post orario – doposcuola – aiuto compiti)

  • portano avanti le attività dei centri aggregativi per i giovani

  • gestiscono i servizi di accoglienza per migranti

In molti casi si tratta di servizi pubblici la cui gestione viene data in appalto a una cooperativa sociale. In altri casi sono servizi costruiti e gestiti direttamente dalle cooperative, per rispondere a un bisogno della comunità che non trova risposta nell’offerta pubblica territoriale.
I soci e le socie di queste cooperative sono le persone che lavorano per la gestione dei servizi: operatori socio sanitari, educatori, infermieri, medici, personale scolastico, animatori, ecc.

Bambini giocano alla corsa dei sacchi

Le cooperative sociali di tipo B o di inserimento lavorativo

Sono imprese che svolgono attività commerciali, artigianali, industriali, agricole, ecc con un unico scopo: creare occasioni di lavoro retribuite per le persone che altrimenti verrebbero escluse dal mercato del lavoro. Parliamo di persone con disabilità fisica o psichica, ex detenuti, persone con un passato di dipendenza da droga o alcol alle spalle, condannati in via giudiziaria che possono scontare la pena in modo alternativo al carcere, minori in età lavorativa che provengono da situazioni familiari difficili, migranti, persone senza una casa… Persone che grazie a queste cooperative riescono a ottenere l’indipendenza economica e l’autonomia e, a volte, un vero e proprio riscatto sociale.

Le attività di impresa più usuali per una cooperativa sociale di tipo B sono i piccoli assemblaggi industriali, l’agricoltura, le pulizie stradali e industriali, la raccolta dei rifiuti urbani, la gestione delle aree versi delle città.

I soci delle cooperative sociali di tipo B sono le persone che ci lavorano. La cooperativa per legge deve avere almeno il 30% dei soci lavoratori formato da persone con difficoltà fisiche o sociali.

Il lavoro svolto da questo tipo di imprese ha ovviamente un risvolto sociale ma sono altrettanto importanti anche le ricadute economiche per l’intera comunità. Infatti le cooperative sociali di tipo B:

  • rendono autonome economicamente persone che altrimenti sarebbero a carico dello Stato, perché avrebbero necessità di ricevere pensioni e assistenza socio economica

  • aumentano il prodotto interno lordo (il famoso pil) di un territorio, con le loro attività economiche di impresa.

Giovane lavoratore

La collaborazione tra le cooperative sociali e gli enti pubblici

Le cooperative sociali giocano un ruolo molto importante nello sviluppo del welfare di un territorio. Spesso innovano o inventano servizi di aiuto alla comunità che altrimenti non esisterebbero.

In alcuni territori, l’Emilia-Romagna per esempio, le amministrazioni pubbliche e le cooperative sociali collaborano nella realizzazione di nuovi servizi. In questo caso si parla di forte sinergia tra pubblico (le amministrazioni e i servizi sociali) e privato (le cooperative sociali, appunto).

Negli ultimi anni si sta cercando di superare il metodo delle gare d’appalto, strumento con il quale le amministrazioni pubbliche danno in gestione i servizi, per andare verso il concetto di co-programmazione e co-progettazione.

In pratica i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale studiano e costruiscono insieme i servizi da offrire alla comunità, leggendo i bisogni del momento e provando ad anticipare quelli futuri.

È un percorso in itinere su cui la cooperazione sociale punta molto. Staremo a vedere cosa succederà!

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