Che cos’è e come funziona una comunità energetica?
Collaborare per produrre, gestire e condividere energia rinnovabile su scala locale: questo è ciò che spinge i membri di una comunità energetica rinnovabile a mettersi insieme per un obiettivo comune.
Una Comunità Energetica Rinnovabile (o CER) è perciò un’organizzazione che nasce per promuovere l’uso sostenibile delle risorse energetiche, offrendo un modello di consumo in cui un gruppo di persone, associazioni e piccole medie imprese condivide e utilizza localmente l’energia prodotta da una o più fonti rinnovabili. Ciò permette da un lato la riduzione dell’impatto ambientale e, dall’altro, la creazione di benefici economici e sociali per la comunità stessa.
Come funziona una comunità energetica?
Quali sono le forme giuridiche?
Creare una CER comporta in primis la scelta della forma giuridica più adatta per il suo funzionamento e per la sua organizzazione. La normativa nazionale identifica le caratteristiche che una CER deve avere, senza però entrare nel merito della forma giuridica da adottarsi.
Diverse sono le opzioni, da scegliere sulla base degli obiettivi: cooperative, associazioni riconosciute e non riconosciute, fondazioni di partecipazioni e altri modelli di organizzazione, purché soggetti giuridici fondati sulla partecipazione aperta e volontaria.
Qualunque sia la sua forma, una comunità energetica rinnovabile avrà sempre come obiettivo il raggiungimento di benefici ambientali, economici e sociali per i suoi membri e per il territorio in cui opera e non la generazione di profitti finanziari.
Le comunità energetiche in forma cooperativa
Le cooperative energetiche, tra le forme organizzative più comuni per questo tipo di comunità, hanno una specifica forma giuridica cooperativa, governata con norme precise di funzionamento e una governance che persegue i principi fondamentali della cooperazione. In questo modello, i membri diventano co-proprietari della CER e partecipano attivamente alla gestione e alle decisioni. I profitti generati vengono reinvestiti nella comunità o redistribuiti tra i soci.
Poiché le cooperative sono di norma costituite per gestire un’impresa con uno scopo mutualistico, questa forma giuridica è particolarmente adatta alla promozione della produzione energetica rinnovabile propria della modalità sostenibile di una comunità energetica.
Come aderire a una comunità energetica?
Si può scegliere di partecipare alla comunità energetica in tre modi:
- come produttori, ovvero come coloro che realizzano l’impianto di energia rinnovabile
- come prosumer (produttori e consumatori insieme), producendo energia per i propri consumi e condividendone la parte eccedente con il resto della comunità energetica
- come semplici consumatori che, pur non possedendo alcun impianto, possono comunque godere della copertura parziale dei propri consumi grazie alla comunità energetica
Chi può essere socio di una comunità energetica?
Può essere socio di una comunità energetica chiunque, titolare di un POD, ovvero di un punto di fornitura di energia elettrica, abbia valori e obiettivi di sostenibilità: individui, famiglie, associazioni, enti territoriali, organizzazioni e anche PMI, purché la partecipazione alla CER non sia l’attività prevalente.
Non possono diventare soci le amministrazioni centrali e le grandi imprese.
Funzionamento e attività della comunità energetica
Produzione e condivisione di energia rinnovabile
Le comunità energetiche si concentrano sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, come il solare, l’eolico e l’idroelettrico. L’energia prodotta viene condivisa tra i membri della comunità, riducendo la dipendenza dai fornitori tradizionali e promuovendo l’autosufficienza energetica.
La condivisione energetica all’interno di una CER si realizza virtualmente e non attraverso un flusso fisico diretto. L’energia rinnovabile prodotta, una volta soddisfatto l’autoconsumo immediato, viene infatti immessa nella rete elettrica, contribuendo al computo complessivo dell’energia condivisa dalla comunità.
Vantaggi della comunità energetica
Benefici economici per i soci
Partecipare a una comunità energetica offre significativi benefici economici per i soci, tra cui la riduzione della bolletta grazie all’autoconsumo di energia prodotta localmente, l’accesso a tariffe incentivanti e la valorizzazione dell’energia non autoconsumata.
Inoltre, i soci possono usufruire di vantaggi fiscali, come detrazioni sui costi di realizzazione dell’impianto.
Le comunità energetiche in forma cooperativa garantiscono ai propri soci tariffe energetiche ridotte, in un’ottica di reciproco aiuto e mutualismo, sostenendo anche i membri più vulnerabili della comunità.
Tra gli incentivi statali, attualmente sostengono la realizzazione di impianti per le CER anche contributi in conto capitale previsti dal PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2).
Impatto ambientale positivo e sviluppo della comunità locale
Promuovendo l’uso di energia rinnovabile, le comunità energetiche sono protagoniste importanti della transizione energetica, in chiave equa e inclusiva.
L’autoproduzione e l’autoconsumo di energia da fonti pulite e rinnovabili permette di ridurre l’impatto del costo dell’energia sugli edifici interessati nonché l’impatto energetico sull’intera comunità.
Le comunità energetiche inoltre, grazie ai loro principi fortemente mutualistici e valori comunitari, rafforzano i legami sociali dei propri membri e ne promuovono la cooperazione tra loro.
Sfide e prospettive future della comunità energetica
Quadro normativo e regolamentare
Le comunità energetiche sono un modello che sta raggiungendo buone diffusioni soprattutto in quei paesi in cui le politiche di transizione energetica sono state più tempestive ed efficienti.
In Italia è il Decreto CER del 2024 a stabilire e definire regole per la costituzione e il funzionamento delle comunità energetiche rinnovabili. Il Decreto introduce misure volte a incentivare lo sviluppo dell’autoconsumo grazie a due principali agevolazioni:
- una tariffa incentivante, valida a livello nazionale, per l’energia rinnovabile prodotta e condivisa dai soci della CER
- contributi a fondo perduto (fino al 40% per impianti realizzati in comuni sotto i 5.000 abitanti).
Il caso della Regione Emilia-Romagna
Oltre alla previsione di fondi PR FESR 2021-2027 destinati a sostenere la nascita di CER, l’Emilia-Romagna si è dotata di una legge regionale dedicata, la n. 5 del 27 maggio 2022, “Promozione e sostegno delle comunità energetiche rinnovabili e degli autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente”.
Grazie a questa legge la Regione prevede misure di sostegno e promozione delle comunità energetiche, contributi e strumenti finanziari capaci di accompagnare coloro che sono interessati a creare una comunità energetica, dalla sua costituzione e progettazione fino all’acquisto e installazione degli impianti.
Nel prossimo futuro, le comunità energetiche rinnovabili verranno largamente promosse, per aumentare la consapevolezza in merito di cittadini e organizzazioni. Con grande probabilità, le CER giocheranno un ruolo strategico fondamentale per uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili con un processo partecipativo e di comunità.