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Allagato il Podere sociale: “Si sono salvate solo le fragole”

L’acqua è arrivata in fretta e ha ricoperto tutti i campi e le serre per almeno 40 centimetri, al Podere Ortinsieme di Russi (RA). Nei suoi 2,7 ettari di terreno ha trovato casa un progetto di agricoltura sociale della cooperativa Il Mulino: qui alcune persone con un passato non facile si sono rimesse in gioco, trovando un alloggio e un’attività professionale.

I campi alluvionati: quali conseguenze per le colture?

“L’acqua ha sommerso il Podere ma fortunatamente non è arrivata alla casa. I ragazzi si erano tutti spostati al primo piano per sicurezza, stanno tutti bene”: ce lo racconta Marco D’Elia, responsabile della comunicazione di Ortinsieme. “Dopo 24 ore l’acqua si è ritirata, il che è positivo. Abbiamo fatto un giro nei campi per provare a valutare lo stato di salute delle colture, ma è ancora presto per stimare i danni. Ci preoccupa l’asfissia radicale, cioè quando l’acqua non fa respirare le piante. È un problema che hanno tutte le colture, alcune più di altre”. 

Campo agricolo distrutto dall'alluvione

Il sentimento che accomuna gran parte degli agricoltori romagnoli ora è l’incertezza. Non c’è modo di sapere, non ancora, se le colture sommerse si riprenderanno, quanti e quali danni riporteranno: “Alcune piante, tipo le insalate, non soffrono così tanto l’acqua, mentre altre, tipo i peperoni e le melanzane, potrebbero essere irrecuperabili. Inoltre al Podere facciamo agricoltura biologica: acqua e umidità in così grandi quantità favoriscono la presenza di agenti patogeni e fungini, il che renderà le nostre colture più vulnerabili perché non utilizziamo i sistemi di difesa dell’agricoltura tradizionale”.

Che succederà se le colture andranno perse interamente? “Dovremo cambiare radicalmente strategia e capire come fare a riprenderci da un disastro così grosso – valuta Marco D’Elia -. Collaboriamo con una rete di piccoli agricoltori bio che condividono la nostra filosofia, ma anche loro sono nella nostra stessa situazione”.

Tra l’altro le campagne romagnole avevano già subìto danni dalle gelate primaverili e dalla siccità, l’alluvione è stata solo l’ultima, oltre che la più grave, delle emergenze legate al clima che si sono abbattute sui campi. Connessa all’agricoltura c’è poi una vasta filiera – che va dalla trasformazione dei prodotti alla logistica, dal trasporto al consumo – la quale, a sua volta, rischia di subire un grave arresto, rincari di prezzo, ricadute occupazionali. 

Dettaglio di coltivazione danneggiata dalle pioggie

 “Se dovessi fare una stima, direi che al Podere Ortinsieme abbiamo un 50% di possibilità di cavarcela, forse più – ipotizza D’Elia -. Ma altre aziende agricole del territorio non hanno avuto la nostra stessa fortuna, c’è chi ha perso veramente tutto, il lavoro, la casa. Abbiamo bisogno di aiuti importanti, nessuno dev’essere lasciato solo”.

Si sono salvate solo le fragole

A “tenere botta” e a resistere sono state, un po’ a sorpresa, le fragole: “Erano su bancali rialzati, quindi c’è stato modo e tempo di intervenire prima che venissero sommerse. I ragazzi sono riusciti a togliere l’acqua a secchiate, come per svuotare una barca che sta affondando… e alla fine le hanno salvate! Le abbiamo portate al mercato nei giorni successivi e le abbiamo vendute, la gente era entusiasta di comprarle. Sono diventate un po’ il simbolo di chi non si arrende”.

Un simbolo che si è salvato grazie alla tenacia e alla prontezza dei ragazzi. “Ortinsieme è una realtà che si autogestisce, non una comunità, per cui i ragazzi erano da soli quando è arrivata l’acqua. Nessuno dei responsabili ha potuto raggiungerli prima di qualche giorno perché le strade erano impraticabili – spiega ancora Marco D’Elia -. C’era preoccupazione, paura, ma i ragazzi non si sono persi d’animo, si sono fatti forza l’un l’altro e hanno messo in salvo il salvabile. Quando finalmente li ho rivisti uno di loro mi ha detto: ‘Sono rimasto tranquillo perché ho visto che anche il mio amico Toni era tranquillo’. Al che ho fatto i complimenti a Toni, e lui a bassa voce mi ha detto che in realtà non era tranquillo per niente, però cercava di non darlo a vedere! Insomma si sono aiutati un sacco, come tutti i romagnoli si stanno aiutando ora. Questa è una cosa molto bella”.

Dettaglio di coltivazione danneggiata dall'alluvione

Gli eventi, i progetti sociali, le attività con i bambini. Cosa è a rischio?

L’agricoltura sociale del Podere Ortinsieme non è fatta solo dei prodotti bio dell’orto, ma da tutte le attività che coinvolgono le persone che vi abitano e il territorio. L’alluvione ha imposto una battuta d’arresto anche in questo senso. 

Avevamo lanciato da poco il nostro servizio di consegna a domicilio delle cassette di frutta e verdura – ricorda D’Elia -. Proprio il giorno prima dell’alluvione avevamo toccato quota 30 ordini, il nostro record. È una cifra piccola, ma per noi significava tanto! Poi il giorno dopo si è allagato tutto. Ora il progetto è fermo, ma contiamo di rilanciarlo, magari solo con il formato Small, riempiendo le cassette con quello che c’è. Le persone ci stanno dimostrato tanta solidarietà, ci chiedono come stiamo, ci sostengono e sono sicuro che continueranno a farlo”.

Anche le attività didattiche hanno subìto uno stop… che però è presto rientrato. “Le classi torneranno presto a fare laboratori qua da noi, ce l’hanno proprio chiesto gli insegnanti. Molti bambini sono scossi, hanno dovuto affrontare l’emergenza in prima persona, c’è chi ancora non può tornare a casa. Fanno fatica a stare tranquilli a scuola, stare all’aria aperta potrebbe essere d’aiuto”.
Purtroppo anche l’orto didattico di Ortinsieme è andato perduto nell’alluvione. “Non dimenticherò mai la sorpresa e la soddisfazione che ho visto nascere negli occhi dei bambini, quando hanno visto che i semini piantati da loro erano diventati germogli e poi frutti. Ripartiremo, anche per loro”. 

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