Che cos’è un ristorno per i soci di una cooperativa?
Le cooperative si distinguono da altre forme di impresa per il loro scopo mutualistico, che consiste nell’offrire ai soci beni, servizi o opportunità lavorative a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle del mercato.
Questo scopo si traduce anche in un vantaggio economico per i soci: il ristorno, uno degli strumenti principali per redistribuire il surplus generato dall’attività mutualistica.
Definizione di ristorno
Il ristorno è un beneficio economico che la cooperativa attribuisce e distribuisce ai soci come forma di partecipazione agli utili generati dall’attività economica. È una restituzione parziale di quanto i soci hanno speso o in relazione a quanto hanno contribuito durante l’anno, quindi è sempre in proporzione alla quantità e qualità degli scambi mutualistici realizzati tra i soci e la cooperativa stessa.
Scopo del ristorno
Il ristorno serve a valorizzare il contributo dei soci alla cooperativa, andando oltre una semplice redistribuzione degli utili. Si configura come un incentivo e un vantaggio concreto per i membri, favorendo il senso di appartenenza e incoraggiando una partecipazione attiva alla vita e alla gestione della cooperativa.
Differenza tra ristorno e dividendo
A differenza del dividendo, che rappresenta una parte degli utili distribuita agli azionisti in base al capitale investito, il ristorno è direttamente collegato all’attività svolta dai soci all’interno della cooperativa. Il ristorno, quindi, non ricompensa il possesso delle quote sociali, ma valorizza il contributo concreto dei soci alla vita della propria cooperativa.
Come funziona il ristorno in una cooperativa
Calcolo del ristorno: criteri e modalità
Solitamente, l’importo del ristorno è proporzionale alla partecipazione economica dei soci o al volume delle operazioni realizzate con la cooperativa nel corso dell’anno.
Per determinare l’entità del ristorno è fondamentale calcolare con precisione l’avanzo di gestione mutualistica, che rappresenta il limite massimo distribuibile. Questo avanzo si ottiene valutando la prevalenza mutualistica, ossia il rapporto tra l’attività svolta con i soci e quella realizzata con soggetti terzi, garantendo così che l’erogazione sia in linea con la natura cooperativa.
Distribuzione del ristorno
Il ristorno può essere distribuito ai soci in varie forme: denaro, buoni acquisto, servizi, strumenti finanziari o quote di capitale sociale aggiuntive. La modalità scelta dipende dalle esigenze della cooperativa e dai benefici che intende offrire ai propri soci.
Attenzione però: l’erogazione del ristorno non deve compromettere la sostenibilità della cooperativa e la capacità di perseguire il proprio scopo mutualistico nel lungo termine: per questo motivo il ristorno viene distribuito solo quando l’avanzo di gestione mutualistica risulta adeguato.
Tempi di erogazione del ristorno
Sebbene le tempistiche possano variare, generalmente l’erogazione del ristorno avviene una volta approvato il bilancio annuale della cooperativa. Alcune cooperative, inoltre, possono prevedere questa operazione entro un determinato periodo successivo all’approvazione del bilancio.
La decisione sull’erogazione del ristorno: l’Assemblea dei soci
Il calcolo del ristorno si basa sui criteri definiti dallo statuto della cooperativa, dall’apposito regolamento in materia di ristorni e sulle deliberazioni dell’Assemblea dei soci. La decisione finale sull’erogazione del ristorno è generalmente presa da quest’ultima, che può deliberare l’entità e le modalità di distribuzione. In alcuni casi, l’Assemblea può anche decidere di non distribuire il ristorno e di reinvestirlo nell’attività cooperativa.
Aspetti fiscali del ristorno
Tassazione del ristorno per i soci
Il trattamento fiscale dei ristorni varia in base alla normativa vigente e alla tipologia dei soci (persone fisiche o giuridiche). In generale, il ristorno percepito dai soci può essere soggetto a tassazione, con aliquote e modalità specifiche a seconda del contesto normativo.
Per la cooperativa, invece, il ristorno costituisce una spesa deducibile, consentendo una riduzione dell’imponibile fiscale. Questo meccanismo offre un vantaggio economico sia alla cooperativa che ai suoi soci, migliorando l’efficienza complessiva del sistema mutualistico.
Agevolazioni fiscali per i ristorni
Le normative recenti prevedono diverse agevolazioni fiscali:
- Tassazione agevolata al 5% applicata ai ristorni considerati premi di risultato (solo per le cooperative di lavoro)
- Deduzione IRES dal reddito imponibile della cooperativa e conseguente riduzione del carico fiscale complessivo
- Regime di sospensione d’imposta: se il ristorno viene distribuito sotto forma di aumento del capitale sociale, c’è la possibilità di beneficiare di un’aliquota ridotta al 12,5%
Ristorno cooperativa: vantaggi e svantaggi
Il ristorno, pur essendo uno strumento chiave per garantire ai soci i benefici dell’attività mutualistica, deve essere gestito con attenzione per non compromettere la sostenibilità della cooperativa. La distribuzione dei ristorni è possibile solo in presenza di un avanzo gestionale sufficiente, in modo da assicurare la sostenibilità e il raggiungimento degli obiettivi mutualistici futuri.
È perciò essenziale una gestione contabile e finanziaria accurata, per garantire che i ristorni siano distribuiti in modo coerente con la visione a lungo termine della cooperativa.
Vantaggi mutualistici e sostenibilità
Vantaggi per i soci
- Benefici economici: i soci ricevono un ristorno in proporzione alla loro partecipazione
- Fidelizzazione e coinvolgimento: il ristorno rafforza il legame tra soci e cooperativa, incentivando una partecipazione attiva e responsabile
Vantaggi per la cooperativa
- Consolidamento dei rapporti: il ristorno migliora la relazione con i soci, creando un senso di appartenenza e favorendo una gestione più coesa
- Competitività: la capacità di distribuire ristorni aumenta l’attrattività della cooperativa, rendendola più competitiva rispetto ad altre forme societarie d’impresa
Possibili svantaggi
È bene considerare anche i possibili svantaggi derivanti da una gestione non strategica e accorta dello strumento del ristorno, svantaggi che ricadono nelle cooperative stesse:
- Impatto finanziario: il ristorno non cautamente gestito potrebbe ridurre le risorse disponibili per investimenti e sviluppo
- Gestione complessa: le procedure del ristorno richiedono un impegno significativo in termini di amministrazione
- Rischio di insostenibilità: una distribuzione non bilanciata potrebbe compromettere la capacità della cooperativa di raggiungere i propri obiettivi a lungo termine