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Lo sport per tutti: intervista ad Alessandro, atleta di Giocando Senza Frontiere

Lo sport per tutti: intervista ad Alessandro, atleta di Giocando Senza Frontiere

Giocando Senza Frontiere è una manifestazione sportiva in cui si sfidano atleti con disabilita, in diverse discipline, come la staffetta a squadre, il lancio del vortex, la corsa delle carrozzine. Il format è stato ideato dalla cooperativa La Pieve di Ravenna, che dal 2015 organizza il torneo con il supporto del CSI Ravenna. Nel maggio 2024 Giocando Senza Frontiere ha chiamato a raccolta oltre 400 persone, per una giornata all’insegna dello sport e dell’inclusione.

Pochi giorni prima della manifestazione, abbiamo intervistato Alessandro, un atleta che si stava preparando a partecipare, insieme a Paola, un’educatrice della cooperativa La Pieve. L’incontro è avvenuto al Centro Stampa di Ravenna: un centro socio occupazionale, frequentato da 12 ragazzi con disabilità, tra cui Alessandro, che qui svolgono diverse attività: lavorative (tra cui digitalizzazione e scrittura di documenti e articoli) e sociali. 

Atleta con disabilità e educatrice

Ciao Alessandro, quanti anni hai?
37.

Cosa fai qui al Centro Stampa?
Scrivo gli articoli. Io faccio la ricetta della cucina, ho già scritto il tiramisù, delle cose per Pasqua che non mi ricordo, e adesso sono fermo. Poi dopo pranzo sparecchio il tavolo, sistemo le posate oppure sistemo la spazzatura, divido la plastica e vado ai bidoni a buttarla. Poi porto i documenti in giro, a destra e sinistra.

Interviene Paola, educatrice della cooperativa: “Il Centro Stampa è un centro socio occupazionale senza la finalità dell’inserimento lavorativo. Ci occupiamo di editoria e periodicamente pubblichiamo ‘Il Radar delle Idee’, il giornalino della cooperativa La Pieve, scritto dai nostri ragazzi e da quelli di altri centri. Alessandro, da buon siciliano, si occupa della rubrica sulla cucina”. 

Quindi, Alessandro, vieni dalla Sicilia?
Sì, da Catania. Sono venuto qui in Romagna a 15 anni perché giù non c’era lavoro e mia mamma e mio babbo sono venuti qui. Non c’era il futuro per noi giovani. Adesso sto a San Pietro in Vincoli.

Atleta visto di schiena

Cosa ti piace di più del tuo lavoro?
Mi piace tutto. Mi piace anche scherzare con Paola e le altre e con i miei compagni. Oppure io aiuto tutti, cerco di aiutare.

“Alessandro porta allegria a tutti – aggiunge Paola -. E questa è una delle cose che preferisco del mio lavoro: la relazione con i ragazzi. Tra le attività che facciamo la mia preferita è la lettura ad alta voce. Ogni giorno per mezzoretta a turno leggiamo qualcosa e dopo ci prendiamo un momento per condividere le impressioni che abbiamo avuto”. 

Cosa ti piace fare nel tempo libero?
Le passeggiate col cane. Se c’è una passeggiata in gruppo va bene anche senza cane, con le persone. Mi piace camminare. Però se cammino in gruppo mi diverto, se cammino da solo non mi va.
Io la mattina mi sveglio, mi vesto e faccio colazione, perché mi hanno detto che la colazione fa bene, che senza colazione non si parte. Nel tempo libero mi guardo anche i film. Mi piacciono tutti, i film d’amore o di paura o di avventura. 

Atleti con disabilità

Veniamo allo sport. Nel torneo di Giocando senza frontiere, in cosa gareggerai?
Faccio la gara dove devo passare il testimone (Staffetta 4×25), la camminata tutti insieme, che sono 400 metri, e il lancio del vortex. 

Pratichi altri sport?
Faccio anche le corse col cane, faccio ballo, liscio o salsa, e ginnastica. Ma non seguo tanti sport, il calcio non mi interessa. Guardavo il Moto Gp finché correva Valentino Rossi, adesso non c’è più, si è ritirato, e io non lo guardo più.

Atleti con disabilità su una pista di atletica
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