Cos’è il Workers Buyout e come funziona
Il Workers Buyout (WBO) è un processo attraverso il quale i dipendenti di un’azienda in difficoltà economico-finanziaria o a rischio chiusura per mancanza di ricambio generazionale ne acquisiscono la proprietà, trasformandola generalmente in una cooperativa.
Sebbene la definizione generale del Workers Buyout possa includere diverse forme di acquisizione da parte dei dipendenti, nel contesto italiano la trasformazione in cooperativa è la modalità prevalente e di maggiore interesse socio-economico.
Questo modello di “autoimprenditorialità collettiva” permette di salvare imprese altrimenti destinate alla chiusura, mantenendo vivo il patrimonio di competenze e preservando i livelli occupazionali.
Salvare un’impresa con la costituzione di un Workers Buyout in forma cooperativa
Il processo di Workers Buyout si attiva principalmente di fronte a tre scenari: crisi aziendale con rischio di fallimento, mancanza di un ricambio generazionale nella proprietà oppure cessazione dell’attività per motivi diversi.
La successiva trasformazione in cooperativa si articola poi generalmente in tre principali momenti:
- Analisi preliminare: i lavoratori conducono uno studio approfondito sulla fattibilità economica dell’operazione, elaborando proiezioni finanziarie dettagliate e strutturando una strategia di rilancio aziendale che garantisca la continuità operativa.
- Reperimento delle risorse: la fase di capitalizzazione prevede l’utilizzo di strumenti finanziari diversificati, dai fondi agevolati specifici per le cooperative fino alle prestazioni previdenziali dei lavoratori, creando la base patrimoniale necessaria per l’avvio.
- Formalizzazione giuridica e costituzione della società cooperativa: il completamento del processo richiede la redazione della documentazione societaria, inclusi atto costitutivo e statuto sociale, che stabiliscono i principi di gestione democratica e le modalità operative della nuova entità cooperativa.
Il ruolo dei lavoratori nella rigenerazione d’impresa
Nel processo di Workers Buyout, i lavoratori vivono una profonda trasformazione: da dipendenti diventano imprenditori di se stessi. Questo cambio di prospettiva rappresenta una sfida significativa ma anche un’opportunità di valorizzazione delle competenze accumulate.
I dipendenti che rigenerano un’impresa verso una nuova forma cooperativa mettono in gioco l’attaccamento al proprio lavoro, la propria esperienza, la conoscenza del mercato e delle tecniche produttive.
La riattivazione richiede poi nuove competenze gestionali e manageriali, che vengono acquisite grazie a percorsi formativi e strumenti di consulenza dedicati, che accompagnano i lavoratori lungo la transizione verso la nuova realtà imprenditoriale.

Benefici economici e sociali del Workers Buyout
Il Workers Buyout salva i posti di lavoro che altrimenti andrebbero persi, mantiene aperta l’azienda, evita i licenziamenti e non spreca le competenze e l’esperienza dei lavoratori.
Il suo impatto interessa quindi tutti – lavoratori, tessuto sociale e comunità – generando vantaggi su più livelli:
Per i lavoratori
- Mantenimento del posto di lavoro
- Acquisizione di nuove competenze
- Partecipazione diretta alle decisioni
- Ripartizione equa dei risultati economici
Per il sistema economico locale
- Continuità delle filiere di fornitura
- Mantenimento della capacità contributiva dei lavoratori
- Riduzione dei costi sociali legati alla disoccupazione
Per la comunità
- Rafforzamento della coesione sociale
- Sviluppo di un modello economico partecipativo
- Valorizzazione delle competenze e tradizioni produttive locali
- Creazione di un esempio positivo di resilienza economica
Strumenti normativi e finanziari per i Workers Buyout
In Italia, il quadro normativo che sostiene i Workers Buyout si basa principalmente sulla Legge Marcora (Legge n. 49/85 e successive modifiche e integrazioni). Questa Legge ha istituito un fondo speciale per interventi a salvaguardia dell’occupazione tramite la creazione di cooperative da parte di lavoratori licenziati, cassaintegrati o dipendenti di aziende in crisi.
Strumenti finanziari
Il Workers Buyout in Italia si avvale di un quadro normativo che incentiva la trasformazione in cooperativa, mettendo a disposizione strumenti finanziari agevolati e supporto tecnico per permettere ai lavoratori di acquisire e rilanciare le imprese in difficoltà.
- Fondi mutualistici delle associazioni di rappresentanza, tutela e assistenza del movimento cooperativo italiano (come Fondosviluppo di Confcooperative), che investono il 3% degli utili di tutte le cooperative associate
- CFI – Cooperazione Finanza Impresa, finanziaria partecipata dal Ministero del Made in Italy
- Fondi regionali dedicati all’economia cooperativa
- NASPI anticipata per i lavoratori disoccupati che avviano un’attività imprenditoriale
- Credito cooperativo e altri istituti finanziari sensibili all’economia sociale

Esempi di Workers Buyout in Romagna: storie di successo
Nel territorio romagnolo esistono diversi esempi di successo di aziende salvate dal fallimento tramite il processo di Workers Buyot. Eccone alcuni.
Soles Tech: cooperativa forlivese di produzione e lavoro nel settore edilizio e dell’antisismica, nata nel 2015 dopo alcuni anni di cassa integrazione a seguito della crisi dell’allora Soles srl. Tutti gli ex dipendenti – una trentina di persone, tra operai, tecnici e amministrativi – versarono una quota per rilevare l’azienda, facendo nascere la società cooperativa di oggi, molto attiva nell’edilizia antisismica e nella ricostruzione post-terremoto.
SCS Società Costruzione Segnaletica: nasce nel 2020 a Santa Sofia (FC) a seguito di un buyout da parte di lavoratori di “Vis Mobility”, fallita nel 2020. Oggi SCS opera all’interno di uno stabilimento di 8000 metri quadri, con una filiera produttiva completamente integrata, ovvero interamente gestita all’interno dell’azienda.
Poco & Buono: cooperativa riminese attiva da fine 2024, nasce come Workers Buyout dalla precedente PdB srl. Raccogliendo l’eredità delle esperienze legate ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale), Poco & Buono distribuisce prodotti alimentari, naturali, per l’igiene della casa e della persona, tramite un circuito equo e solidale a filiera corta, rispettoso dell’ambiente e attento al benessere della persona. Un progetto cooperativo attento all’economia circolare e con una forte impronta etica.
Caravantours: tour operator riminese con una quarantennale esperienza di organizzazione di viaggi di gruppo, da inizio 2024 è diventata proprietà dei suoi dipendenti, grazie all’operazione di Workers Buyout fatta per mancanza di ricambio generazionale.
Nuova Vetreria: nel 2021 nasce a Cesena per mano di ex dipendenti della Nuova Vetreria Artistica, che si sono costituiti in forma cooperativa. Procedendo come Workers Buyout hanno continuato con le attività di lavorazione e trasformazione del vetro e del gress.
Come iniziare un percorso di Workers Buyout
Confcooperative Romagna ha firmato un protocollo d’intesa per la promozione e lo sviluppo dei Workers Buyout.
Ciò significa che c’è un funzionario di Confcooperative Romagna a disposizione, gratuitamente, di chi desidera saperne di più sui Workers Buyout. Una volta ottenute le informazioni necessarie, è possibile ricevere un ulteriore affiancamento nel percorso di costituzione della nuova cooperativa, nell’accesso alle risorse finanziarie e agli strumenti di credito e per le varie procedure necessarie.
Per maggiori informazioni si può chiamare il numero 0544 37171 o scrivere a romagna@confcooperative.it.
Questo articolo è scritto dalla redazione di Oltro e sponsorizzato da Confcooperative Romagna.